Le previsioni che vedono l’Italia ancora una volta protagonista della stagione estiva devono fare i conti con una Grecia che sta bruciando le tappe e che, almeno a livello internazionale, potrebbe avere pochi rivali sul medio raggio.
Un lavoro di squadra
Le avvisaglie ci sono tutte, come conferma lo stesso ministro del Turismo greco, Vassilis Kikilias. “Stiamo lavorando sodo e siamo ottimisti sul fatto che la Grecia svolgerà un ruolo di primo piano nel turismo nell’estate del 2022 – ha affermato il ministro in un’intervista a Real News -. Questo grazie alle campagne organizzate con l’Organizzazione nazionale greca per il turismo, alle sinergie in atto con i principali attori del mercato e allo sviluppo del digitale”.
Il raddoppio di Tui
Kikilias ha citato quindi a esempio Tui, che avrebbe dichiarato il “raddoppio dei clienti diretti in Grecia, portandoli da 1,5 milioni a 3 milioni, superando addirittura i numeri del 2019. E i medesimi riscontri positivi giungono anche dalle compagnie aeree, dagli alberghi, dal settore crocieristico”. Un trend che porterà un importante contributo all’aumento del reddito nazionale e alla creazione di posti di lavoro in Grecia. Alle parole del ministro fanno eco quelle dell’amministratore delegato di Tui Group, Fritz Joussen, che come riportato da TTG Media ha sottolineato che già da Pasqua potrebbe verificarsi il ‘tutto esaurito’. “Le isole greche – ha precisato il manager – saranno richiestissime e mi aspetto anche prezzi alti”.
Regole meno stringenti
Questi riscontri giungono a margine del recente annuncio che vede la Grecia allentare le restrizioni anti-Covid, consentendo agli europei l’ingresso nel Paese senza obbligo di test negativo, purché in possesso del Certificato Digitale Europeo Covid-19, ossia il Green pass. Secondo quanto dichiarato dall’Autorità per l’Aviazione Civile nell’ambito delle nuove regole dell’Unione europea sulla validità del certificato digitale, potranno entrare senza test tutti i passeggeri provenienti dagli Stati membri dell’Ue e dell’Accordo di Schengen, ma anche dai 33 Paesi extra Ue che hanno aderito al Certificato Covid digitale dell’Ue.
La sfida è lanciata e gli altri Paesi mediterranei dovranno tenerne conto.