Il Consiglio Ue ha deciso: nessuna restrizione per chi ha il Green pass per gli spostamenti in Europa. L’Unione europea vuole quindi abbandonare il sistema basato sulle mappe del contagio, sino ad oggi criterio principale per definire le aree più colpite dalla pandemia Covid 19 e dunque sottoposte a maggiori restrizioni di viaggio, in favore di un approccio legato alla persona.
L’elemento chiave sarà quindi lo stato di vaccinazione, test o guarigione di un viaggiatore. E i paesi, come l’Italia, che impongono al tampone al rientro, sono invitati a rivedere la misura.
Lo ha definito il Consiglio Ue, che ha adottato oggi la raccomandazione su un approccio coordinato per facilitare la libera e sicura circolazione. La raccomandazione entrerà in vigore il 1° febbraio 2022, lo stesso giorno in cui si modificherà il regolamento sul green pass, che saranno validi 270 giorni dalla data dell’ultima vaccinazione. Anche questa regola è in contrasto con quelle vigenti in Italia: proprio dal 1 febbraio il green pass italiano passerà, infatti, dalla durata di 9 mesi a quella di 6 mesi.
“Un approccio basato sulla persona semplificherà sostanzialmente le norme applicabili e fornirà maggiore chiarezza e prevedibilità ai viaggiatori” sostiene il Consiglio Ue. I viaggiatori in possesso di un certificato Covid digitale dell’Ue valido non dovrebbero essere soggetti a ulteriori restrizioni alla libera circolazione. “È importante che gli Stati membri diano seguito a tale accordo e attuino senza indugio le norme concordate” dicono Stella Kyriakides, commissario Ue alla Salute e Didier Reynders, commissario alla Giustizia.
I valori che rendono possibile la libera circolazione restano gli stessi: “Un certificato di vaccinazione per un vaccino approvato a livello europeo, se sono passati almeno 14 giorni e non più di 270 giorni dall’ultima dose della serie di vaccinazione primaria o se la persona ha ricevuto un richiamo, un risultato negativo del test PCR ottenuto non più di 72 ore prima del viaggio o un test antigenico rapido negativo ottenuto non più di 24 ore prima del viaggio (e non più 48), un certificato di guarigione che indichi che non sono passati più di 180 giorni dalla data del primo risultato positivo del test”.
Le nuove regole sui viaggi nell’Ue adottate dal Consiglio prevedono che il Green pass sia sufficiente, ma si può anche usare il Passanger Locator Form (Pfl) come strumento aggiuntivo.