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Oceano Indiano aperto: la parola agli operatori

Le destinazioni più gettonate dell’Oceano Indiano sono state inserite tra quelle elette per il lancio dei corridoi turistici. Maldive, Seychelles e Mauritius sono indubbiamente le tre punte della programmazione dei t.o., ma lo scenario attuale di domanda e offerta evidenzia voglia di viaggiare, non senza qualche criticità.

“Appena è stata annunciata l’apertura dei corridoi, al booking sono arrivate tante richieste -, commenta Alessandro Alfieri, addetto booking Oriente, Australia e Pacifico di Mappamondo -. Ciò che però oggi manca è un prodotto di fascia media per famiglie e viaggi di nozze che magari vogliono anche utilizzare i voucher”.

Soprattutto il periodo di Natale e Capodanno sta registrando un picco nelle prenotazioni, che invece si muovono più lentamente fra febbraio e marzo a causa delle incertezze legislative connesse alla pandemia e a eventuali chiusure.  

Le settimane tra il 3 dicembre e il 9 gennaio sono ‘calde’, con disponibilità residue per lo più in strutture di lusso e conseguenti valori delle pratiche molto elevati e concentrate sul segmento più alto. “Stiamo riscontrando interesse anche su fine gennaio, con clienti che chiedono un doppio preventivo per valutare una partenza dopo Capodanno a prezzi inferiori – aggiunge Marianna Salerno, destination manager Oceano Indiano di Alidays -. Al momento, come Oceano Indiano siamo in linea coi dati del 2019”.

I voli
Uno dei problemi sottolineati dagli operatori riguarda sicuramente il trasporto aereo. La pandemia ha fortemente ridotto il numero di voli e questo penalizza mete come per esempio Mauritius.  

“Rispetto alle Maldive, su Mauritius il problema è dettato da una carenza di voli – spiega Stefania Zerbi, booking office di African Explorer -. Anche a prescindere dalle festività, tanto Turkish quanto Emirates hanno gli operativi pressoché al completo”.

Manca inoltre un volo diretto, un fattore non da poco nel confronto con altre isole. “Ci sono poche compagnie e la durata complessiva del volo è notevole, un dettaglio che chi viaggia tiene in considerazione”, ribadisce Carmen Bassi, titolare di Ti.Es.Bi.

Regole, tamponi e altri vincoli
Altro nodo coinvolge le regole spesso confuse sulle procedure di partenza, l’effettuazione dei tamponi e i relativi costi. Non è infrequente che una vendita si perda perché la spesa dei test Covid incida eccessivamente sul totale, tanto più che il trend di prenotazione vede protagoniste le famiglie.  

Flessibilità e chiarezza: ecco dunque le parole d’ordine per il trade.

Perché poi, quando si è in vacanza, si vive con serenità adeguandosi alle normative locali. “Soprattutto chi va alle Maldive può avere una spiaggia privata – conclude Bassi di di Ti.Es.Bi -. Ed è forse il motivo per cui sono così desiderate, perché permettono di vivere l’Oceano Indiano con una privacy che altrove è garantita soltanto marginalmente”.

Fonte: https://www.ttgitalia.com/stories/tour_operator/172554_oceano_indiano_aperto_la_parola_agli_operatori/

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